Sono giorni che penso a come scrivere questo post: avete presente la classica immagine di lui (o lei) che inizia una lettera, rilegge quello che ha scritto, appallottola il foglio scrollando la testa e lo lancia nel cestino? Ecco, il mio cestino adesso sarebbe quasi pieno.
Il fatto che è che – come scrissi anche un paio d’anni fa – per me il Capodanno è un momento importante, e gli auguri ve li voglio fare bene.
Ma visto che qui il riciclo è di casa, càpita che anche gli auguri quest’anno siano riciclati: vengono direttamente da una mail inviatami da un amico poco prima di Natale, che mi invitava a guardare questo video: un intervento di Antonietta Potente, una teologa, che parla all’Incontro Nazionale per l’Economia Solidale.
Difficile riassumere in poche parole un’ora intensa di temi profondi, il mio consiglio è ovviamente quello di fermarvi a guardarlo.
“Non esistono oggetti, siamo tutti dei soggetti e ogni soggetto ha una voce, ha un ruolo in questa storia… Chi è di tradizione animista sa benissimo che il primo gesto di relazione è il rispetto; la vita ci richiederebbe una lentezza diversa nelle relazioni, di essere molto più pazienti, in ascolto, capaci di entrare in un silenzio per lasciare che gli altri prendano iniziative.
Questa è la nuova partenza per una politica differente: la premessa per vivere in modo più equo è che la vita è abbondante e non può essere trattenuta, e non può essere (lasciata) nelle mani di poche persone…”
Fra i temi che mi hanno catturato di più c’è quello che riguarda le cose: ciò che va evitato è l’accumulo, mentre le società che ripartono davvero non lo fanno sulla base di un processo di austerità, ma lo fanno rimettendo in circolazione i beni.
E in questo mi sono sentita molto orgogliosa della nostra seppur piccola community :)
Sempre a proposito di cose, in un altro intervento Antonietta legge una poesia di Pablo Neruda che ho trovato bellissima: ve la dedico. La potete ascoltare facendo play qui sotto, esattamente al minuto 39 (hem… non sono stata capace di far partire il video da lì).
Non credo di sbagliarmi troppo se penso che il suo modo di vivere le cose assomiglia a quello di molti di noi.
Per questo nuovo anno, il mio augurio arriva direttamente dalle parole di Antonietta: “Vi affiderei un compito: diventate teologi, persone che pensano dal di dentro, che pensano che la vita non è fatta solo di calcoli ma è fatta di questa dimensione più profonda, che è quella del buen vivir, o vivir bien…”
Buon Nuovo Anno a tutt*!
4 Comments
equipaje
Grazie Elisa, sempre molto stimolante! :)
Ho apprezzato enormemente questo tuo post d’inizio anno e gli spunti che contiene… apprezzato al punto da sobbarcarmi la visione/ ascolto dell’ora di video, distrazioni, sbadigli e scortesie del presentatore incluse… diciamo che anch’io ho sentito oratori con più verve, mi sento di suggerire a tutti di leggersi direttamente i tuoi riassunti ;)
Ai punti che segnali tu aggiungerei anche la distinzione che la Potente fa tra “famiglia” (= proprietà privata) e “comunità” (= circolazione), che mi sembra delle più interessanti. Buon anno! :)*
l*elisa
Ciao equipaje e grazie per il contributo :)
Hai ragionissima, ci sono oratori con più verve e anche io ho pensato la stessa cosa quando l’ho ascoltata la prima volta, ma ti dirò, dopo un po’ la trovavo quasi ipnotica, non riuscivo più a smettere ;)
E concordo anche sul fatto che l’altro argomento che citi sia interessantissimo, e anche molto coraggioso perché è qualcosa che non ci sogniamo nemmeno di mettere in discussione, sono le basi stesse della nostra società.
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