autoproduzione,  fooding

Miele di tarassaco

Il tarassaco, che pianta incredibile!
Anni fa, durante uno swap party, una utente di cose(in)utili mi propose un vasetto di “miele di tarassaco” fatto da suo padre, e da allora questo sciroppo è una delle mie autoproduzioni primaverili immancabili.
Manca qualche settimana alla sua fioritura, ed eccomi con la ricetta!
Ne faccio sempre tanto diviso in barattolini piccoli, per averne scorta durante l’inverno, periodo in cui lo uso soprattutto come sciroppo per la tosse oppure – se risulta un po’ meno denso di quanto desidero – per dolcificare le tisane, per esempio.

Ho fatto queste foto in una mattina non troppo assolata e i fiori di tarassaco erano ancora parzialmente chiusi, e forse ancor più belli, quasi dei crisantemi.


Quando raccogliamo erbe spontanee dobbiamo sempre porre attenzione a non “depredare” gli ambienti naturali, ma con il tarassaco questo problema non c’é: è talmente diffuso da non rischiare assolutamente di venire minacciato dalla nostra raccolta… merito anche – immagino – dei meravigliosi soffioni in cui si trasforma una volta che il fiore è sfiorito, e che contengono dai 90 ai 110 semini l’uno!
Chi non li ama, queste meraviglie della natura?

Ma passiamo alla ricetta del miele di tarassaco:

60 fiori di tarassaco
1/2 litro d’acqua
1/2 kg di zucchero di canna integrale
1 limone

Per prima cosa prepariamo i fiori: tratteniamo soltanto la parte gialla dei fiori, tagliando via la parte verde.
Dopo un po’ che lo fate, vedrete che saprete tagliare in modo da formare con il verde una specie di coroncina che viene via tutta assieme, come nella foto qui sotto a destra:

Raccogliamo i petali, li mettiamo in un pentolino con mezzo litro d’acqua e facciamo bollire, coperto, per mezz’ora.
Lasciamo decantare finché il tutto non è freddo, sempre coperto per mantenere le proprietà della pianta, possiamo anche lasciarlo per una notte.
Quando si è raffreddato filtriamo bene e tratteniamo soltanto il liquido. Lo pesiamo, aggiungiamo uguale quantità di zucchero (sarà un po’ meno di mezzo chilo, presumibilmente), il limone privato della buccia e della parte bianca e tagliato in quattro, e mettiamo a bollire, scoperto.
Lasciamo bollire per un po’, indicativamente dalla mezz’ora all’ora, ma per capire quando è pronto conviene fare la prova della goccia sul piatto, per testare la consistenza dello sciroppo. Tenete conto che mentre bolle sembra sempre poco denso, ma una volta raffreddato si solidifica parecchio… io – nonostante i mille esperimenti – non sempre azzecco la densità giusta.

Poi versiamo subito nei vasetti che abbiamo precedentemente sterilizzato, li mettiamo a testa in giù e aspettiamo che raffreddi. Et volià, ecco il nostro sciroppo bruno, dolce, avvolgente, e molto utile quando si sente un inizio di tosse arrivare.

Vi consiglio questo video di Spaziosfera che fornisce una quantità incredibile di informazioni e anche delle ricette interessantissime… attenti però, che questo canale genera dipendenza ;)

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